Taruffi e il territorio Viterbese
…fu dopo la brillante prova di Monza (Monza 1931-G.P. motociclistico) che Ferrari mi invitò da lui a Modena, chi corre e sa quanto sia difficile entrare a far parte di una organizzazione può comprendere la gioia e la soddisfazione che mi procurò quella convocazione; tanto più che già allora Ferrari era l’uomo che dirigeva le sorti sportive dell’Alfa Romeo. Andai a Modena leggermente emozionato, ma lui seppe mettermi a mio agio; fu esplicito e di poche parole…
Ferrari: “Tra una settimana c’è una corsa dalle sue parti, anzi ce ne sono due, una di regolarità e l’altra di velocità. Lei è ingegnere dovrebbe quindi saper far di conto e far bella figura nella regolarità. Per quella di velocità faccia del suo meglio, e cominci a scegliere lei stesso la macchina fra le due che posso darle.”
…dopo un’ora ero di ritorno deciso per l’Alfa Romeo 2300…
…la più potente che sino ad allora avessi guidato…
Lungo il percorso, per avvicinarmi alla media stabilita, cercavo di regolarmi col tachimetro; non essendo questo del tutto preciso, doveva essere mantenuto sui 65 Km/h per percorrere in un minuto esatto la distanza di un chilometro. Attenendomi a questo sistema con la massima cura, riuscii a vincere la regolarità.
Alla gara di velocità, che si svolgeva su un tratto in salita tra i due paesi di Bolsena e Montefiascone, sulla distanza di 14 Km, mi ero preparato lungamente seguendo la tattica che mi dettava l’esperienza di allora. Avevo percorso numerose volte la salita per imparare il tracciato ed abituarmi alla vettura, il meccanico Peppino parve soddisfatto dell’andatura che tenni nelle prove e lo fu anche di più quando vinsi la corsa con 17 secondi di vantaggio su quel campione che era Clemente Biondetti, alla guida di una Bugatti 2000.
…quella vittoria rappresentò per me il lancio ufficiale. Era la fine del 1931…
(Piero Taruffi, Bandiera a scacchi, Modena-Milano, Stabilimento poligrafico Artioli).
La gara bolsenese era organizzata dal Principe Rodolfo del Drago, grande appassionato di auto e vice presidente nazionale del R.A.C.I. (Reale Automobile Club d’Italia) che annualmente ospitava presso il suo palazzo di Bolsena i piloti che venivano da queste parti per provare alcuni dei tratti più impegnativi del percorso della Mille Miglia (come la salita di Radicofani). In una di queste occasioni nacque l’idea di un circuito intorno al lago la cui prima edizione fu vinta da Piero Taruffi.
Quando nel 1988 un gruppo di appassionati di auto storiche costituì a Bolsena un club, fu naturale intitolarlo al grande campione che proprio qui aveva conseguito la prima importante vittoria automobilistica. L’Associazione rievoca con cadenza biennale la corsa intorno al lago, oggi denominata Coppa Rodolfo del Drago, e nel corso dell’edizione del 1992 ha inaugurato un monumento al pilota Taruffi, monumento collocato nel tratto di salita tra Bolsena e Montefiascone.