REPLICA MOTOCARRO DEL FILM “ LA STRADA “
Replica in fase di completamento del Motocarro utilizzato nel film “LA STRADA“ (1954) di Federico Fellini
STORIA
Il motocarro originale venne costruito nell’immediato dopoguerra dall’artigiano bagnorese Ugo Trucca utilizzando materiali di recupero; la motocicletta Sertum era stata abbandonata nelle campagne bagnoresi priva di una ruota e nelle vicinanze venne ritrovata una Fiat 1100 data alle fiamme alla quale venne asportato l’assale posteriore.
Il motocarro venne utilizzato per alcuni anni dall’artigiano per lavoro poi, in seguito a rotture ed all’acquisto di un mezzo più adatto, venne fermato in attesa della demolizione.
Al suo arrivo a Bagnoregio per un sopralluogo Federico Fellini (consigliato dal Direttore di Produzione Luigi Giacosi originario del paese) venne incuriosito dal rottame e chiese di conoscere il proprietario essendo interessato all’acquisto per utilizzarlo nelle riprese del film; nel corso della contrattazione il regista chiese ad Ugo Trucca di apportare delle modifiche da lui ideate per adattare il motocarro alla figura del protagonista Zampanò (Anthony Quinn): il telone e la centinatura diedero la sembianza di baracca ambulante voluta dal regista.
TECNICA
La moto utilizzata è una Sertum 500 del 1939 alla quale è stato applicato un telaio in acciaio auto costruito che fa da supporto al ponte ruote posteriore (prelevato da una Fiat 1100) ed al cassone in legno sempre di fabbricazione artigianale; il collegamento tra cassone e telaio è stato realizzato utilizzando due balestre (da una Fiat Topolino) che permettono elasticità tra le due strutture.
CURIOSITA’
Il “tribiscolo“ (soprannome felliniano) venne ceduto da Ugo Trucca per la somma di 20.000 lire con la modifica della centina ma Fellini si avvalse dell’aiuto di Ugo anche per le riprese del film data la difficoltà di avviamento ed utilizzo del Sertum riscontrata dai collaboratori del regista; l’artigiano fece anche da controfigura ad Anthony Quinn in alcuni fotogrammi dove il motocarro è in movimento ed ebbe, insieme alla moglie Nevina, una piccola parte come comparsa nel film (il Museo Taruffi conserva esposti gli abiti indossati dai coniugi Trucca nel film che erano quelli del loro vero matrimonio svoltosi qualche anno prima).
Nella realizzazione della replica effettuata dal figlio Angelo Trucca e dal nipote Francesco alcuni particolari (forcella, manubrio e faro) sono ricambi del motocarro originale conservati dalla famiglia Trucca.