Francesco de Virgilio
Francesco De Virgilio, è stato socio onorario dell’Associazione Piero Taruffi partecipando più volte alla Coppa Rodolfo del Drago insieme al “gentleman driver” Gino Valenzano che con la Lancia Aurelia fu protagonista dei grandi successi sportivi negli anni 50 e 60. L’Ingegner Francesco De Virgilio è venuto a mancare nell’agosto del 1995. Era nato a Reggio Calabria il 23 novembre 1911; frequentò il biennio di ingegneria all’università di Messina conseguendo poi la laurea di ingegneria meccanica al Politecnico di Torino. Nello stesso Istituto seguì il corso di specializzazione in costruzioni automobilistiche. Il suo nome è legato principalmente alla casa automoblistica Lancia dove, nel 1939, fu assunto all’ufficio progettazione. Dopo essere stato sfollato nel 1943 da Torino a Padova con tutto il personale per evitare i bombardamenti, l’Ingenere De Virgilio si dedicò principalmente al problema dell’equilibratura di motori con sei cilindri a V. Così De Virgilio ricorda la nascita di questo motore:
“…Nel trasferimento da Torino a Padova il personale era stato drasticamente ridotto… e la Signora Adele Lancia aveva reso l’Ufficio Progettazione Vetture responsabile dell’intero progetto. Fu proprio il nuovo ufficio ad iniziare i calcoli per un motore a sei cilindri a V. Nell’ufficio di Padova un collega aveva disegnato un sei cilindri a V con angolo incluso di 39 gradi e aveva chiesto a Vaccarino (Direttore dell’Ufficio Progettazione) di poter brevettare l’albero motore. Proprio per le mie funzioni all’interno dell’Ufficio, Vaccarino mi chiese di verificare la validità del progetto… Lo esaminai con attenzione e purtroppo dovetti constatare che era sbagliato, attirando così qualche rancore… Da quel momento mi appassionai al problema per trovare la combinazione che garantisse una buona equilibratura.., esaminai la soluzione tentata dal nostro ufficio, quella con l’angolo di 39 gradi per la quale disegnai un nuovo albero motore; quindi passai ad altri schemi… Poi mi resi conto che il miglior albero motore è quello che corrisponde ad un V di sessanta gradi”
Da quel primo motore così ben riuscito che equipaggiò la neonata berlina Aurelia B 10 con una cilindrata di 1754 c.m.c., De Virgilio trasse le fondamenta per lo sviluppo di una serie di propulsori che aumentarono gradatamente di cilindrata e potenza. Sotto la direzione di Vittorio Jano, la “creatura” di De Virgilio raggiunse la perfezione con il due litri, montato sulle Berlinette B 20 che conseguirono notevolissimi successi sportivi, spingendo Gianni Lancia ad impegnarsi nelle competizioni fino alla Formula 1 con la D 50. Nel 1947 sposò Rita Lancia; dal matrimonio nacquero Luigi, Giovanni e Anna. Dopo aver seguito gli svilupppi del motore Aurelia e diretto il Servizio Tecnico del Reparto Corse a partire dal 1957 si dedicò alla progettazione dei motori diesel per gli autocarri pesanti Esagamma e Esadelta collaborando in seguito al progetto dell’autocarro leggero modello Beta. Dal 1975 diventò consulente del Reparto Corse del gruppo Fiat – Auto.