Piero Taruffi è stato ed è tuttora uno dei più importanti protagonisti del mondo motoristico internazionale grazie alla poliedricità della sua attività: pilota di moto e di auto, ingegnere progettista di mezzi da primato e di circuiti, giornalista.
La carriera agonistica, cominciata in moto e proseguita in auto, è durata più di un trentennio concludendosi nel 1957 con la vittoria, a lungo inseguita, della Mille Miglia ed è stata ricca di prestigiosi risultati così come lo era già stata quella motociclistica: ma quello che rende Piero Taruffi unico è il fatto di essere stato un tecnico, laureato in Ingegneria Meccanica all’ Università di Roma; la sua grande passione fu lo studio dell’ aerodinamica essendo convinto che per raggiungere velocità elevate non fosse necessario aumentare le cilindrate dei motori ma diminuire l’ attrito all’ aria dei mezzi meccanici. Cominciò i suoi primi timidi esperimenti con piccole protezioni di mani e piedi fino ad arrivare alla carenatura completa della Gilera 500 “Rondine” con la quale conseguì innumerevoli record di velocità e durata; poi l’ avventura del Bisiluro, fabbricato nel garage di casa, ma con materiali e tecniche all’ avanguardia e con la collaborazione di un piccolo ma validissimo gruppo di collaboratori . Un mezzo geniale che venne realizzato in due esemplari, il Tarf 1 con il motore Gilera compressore della Rondine ed il Tarf 2 con il motore Maserati 1700 compressore: records mondiali a grappoli anche in questo caso.
Piero Taruffi aveva magistralmente progettato i suoi mezzi da primato e li aveva anche personalmente collaudati e guidati compendiando in un “tutto unico” le sue conoscenze tecniche e la sua classe cristallina di pilota, un fatto davvero unico nel panorama motoristico mondiale!
L’ Ingegner Taruffi era riuscito a dimostrare che si potevano avere grandi prestazioni e notevoli risparmi di carburante migliorando il coefficiente di penetrazione dei mezzi e questo è alla base degli studi che hanno portato all’ evoluzione delle forme ed al continuo miglioramento del coefficiente di penetrazione, grazie anche allo sviluppo delle gallerie del vento, ormai in scala 1/1.
Altra peculiarità dell’ Ingegner Piero Taruffi è stata quella di essere stato progettista di circuiti automobilistici anche in questo caso sfruttando le sue esperienze agonistiche e tecniche: nacquero così i circuiti di Vallelunga e di Misano Adriatico ma anche quelli giapponesi di Izu e Suzuka (come consulente degli ingegneri locali).
Altra grande esperienza della vita di Piero Taruffi fu quella giornalistica: come dimenticare le sue prove su strada per la rivista Quattroruote?
Chiudiamo solo citando le sue lezioni di guida a Vallelunga che il “nostro” Massimo Natili, che fu suo allievo, ricorda ancora oggi con emozione e gratitudine.
A centodieci anni dalla nascita ci è sembrato giusto ricordare il Piero Taruffi ingegnere, forse meno conosciuto del grandissimo pilota ma di uno spessore addirittura superiore!
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